MACULOPATIA SENILE: LA MIGLIOR CURA È LA PREVENZIONE

La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è una patologia che colpisce l’area centrale della retina, detta macula, che controlla la capacità di discriminazione fine: la capacità di fissare e distinguere dettagli e colori, leggere e scrivere.

Il processo degenerativo è dovuto all’accumulo di lipidi e detriti cellulari causato da alterazioni metaboliche. 

La conseguenza è una sofferenza cronica dei fotorecettori (le cellule retiniche deputate alla visione), con un danno progressivo e irreversibile della visione centrale.

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Nei Paesi industrializzati la DMLE rappresenta la principale causa di perdita della visione centrale dopo i 55 anni, causando il 41% de casi di cecità legale secondo l’OMS. Con l’allungamento della vita media, l’incidenza della maculopatia senile è destinata ad aumentare in tutto il mondo. Si stima che ad oggi, a livello globale, siano oltre 30 milioni le persone affette. 

In Italia si stima che tra 800.000 e un milione di persone siano affette da maculopatia senile, con più di 80.000 nuovi casi all’anno. 

La diffusione della malattia riguarda oggi il 10% delle persone di età compresa tra 65 e 75 anni, il 27% tra i 75 e gli 80 anni, e il 40-50% delle persone sopra a 80 anni. 

La maculopatia senile compromette la qualità della vita, limitando l’autonomia di movimento e la possibilità di leggere. 

Esistono due forme di maculopatia senile: la forma cosiddetta secca, caratterizzata da progressiva atrofia (assottigliamento) della retina centrale, che ha una progressione lenta ma inarrestabile, per la quale non esistono ad oggi cure; e una seconda forma, quella umida (o essudativa), dove nascono vasi sanguigni anomali (neovasi) nella parte centrale della retina, che trasudano siero o sanguinano, distruggendo i fotorecettori e stimolando poi la formazione di una cicatrice. Contro questa forma di maculopatia la ricerca ha raggiunto obiettivi terapeutici efficaci. 

In sintomi d’esordio della malattia sono: visione distorta (metamorfopsia), percezione di una macchia più o meno scura centrale (scotoma), calo visivo, visione alterata dei colori e delle dimensioni degli oggetti.

Gli esami salva vista

A tutti i pazienti con patologie maculari è consigliato eseguire una volta alla settimana, it Test di Amsler, per monitorare la propria visione. Si tratta di una semplice griglia con un puntino al centro, da osservare a distanza di lettura, con un occhio per volta. Se osservando la griglia di Amsler si osservano linee ondulate, deformate, aree colorate o mancanti, occorre chiamare immediatamente il proprio oculista. L’evoluzione della maculopatia essudati può essere estremamente rapida. 

La malattia ha aspetti caratteristici che l’oculista è in grado di diagnosticare precocemente e rapidamente con un esame non invasivo, indolore, che dura pochi attimi: l’OCT (tomografia ottica computerizzata).

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La prevenzione

Attualmente si utilizza una prevenzione rappresentata da supplementi vitaminici, oligoelementi e cartenoidi. L’oculista può suggerire quali prodotti assumere. E’ bene proteggere sempre gli occhi dall’esposizione al sole, ed è nota una correlazione tra maculopatia e fumo di sigaretta. In buona parte la malattia è basata su meccanismi ereditari, per cui devono essere particolarmente attenti ai sintomi, i pazienti con familiarità per maculopatia. Un controllo oculistico annuale è comunque necessario dopo i 50 anni anche in assenza di sintomi specifici.

Farmaci efficaci

La ricerca scientifica da anni studia i mezzi più efficaci per curare la maculopatia senile nella sua forma umida attraverso l’iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF, una classe di molecole che agisce inibendo la proliferazione dei nuovi vasi sanguigni all’interno della retina e arginando la perdita di fluido retinico. Le attuali terapie, effettuate solitamente in cicli di 3 iniezioni, consentono in molti casi di migliorare o stabilizzare la visione, ma è raro che essa torni ad essere del tutto normale. Inoltre in alcune persone la malattia può recidivare, per cui è opportuno effettuare subito un controllo oculistico se si notano nuove o diverse alterazioni osservando il test di Amsler. Se la malattia si ripresenta, può essere utile ripetere un ciclo di iniezioni.

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