Che cos’è la congiuntivite?
La congiuntivite è l’infiammazione della congiuntiva, cioè della sottile membrana mucosa che ricopre la superficie interna delle palpebre e quella anteriore dell’occhio (il bianco dell’occhio). La sua principale funzione consiste nel proteggere l’occhio, grazie al rivestimento che fornisce, da corpi estranei ed infezioni.
I sintomi della congiuntivite includono arrossamento, lacrimazione, secrezione, prurito, dolore, calo visivo, gonfiore, fotofobia a seconda del tipo e della eziologia della congiuntivite, e possono durare da una a tre settimane.
La congiuntivite solitamente colpisce entrambi gli occhi, anche se spesso in maniera asimmetrica, cominciando in un occhio e passando all’altro dopo qualche giorno.
Quali sono le forme di congiuntivite?
Le congiuntiviti possono essere classificate in:
- batteriche: causate da batteri, possono essere contagiose e sono caratterizzate da abbondante secrezione gialla o verdognola (occhi appiccicati) e dalla formazione di follicoli sulla congiuntiva palpebrale. Uno o entrambi gli occhi sono colpiti e i sintomi includono anche arrossamento, fastidio, sensazione di corpo estraneo.
- virali: le più frequenti, causate da virus del gruppo adenovirus, spesso sono associate a raffreddore, febbre, mal di gola o influenza, sono molto contagiose e si trasmettono in via diretta con le mani o oggetti contaminati (soprattutto asciugamani e federe, fazzoletti). Colpisce uno o entrambi gli occhi, e i sintomi sono arrossamento e lacrimazione, a volte gonfiore palpebrale, bruciore, talvolta l’infezione può raggiungere lo strato sottostante dell’occhio – la cornea – causando riduzione visiva, sintomi più acuti, che richiedono un tempo di guarigione più lungo.
- allergiche: causate da allergie stagionali o da contatto, colpiscono entrambi gli occhi sono tipicamente caratterizzate da prurito e bruciore. Possono esserci gonfiore palpebrale e fastidio alla luce. Spesso sono associate alla rinite allergica.
- causate da corpi estranei o da agenti chimici
Come is cura la congiuntivite?
Per la congiuntivite virale non esiste un trattamento specifico, ma solo un trattamento sintomatico, che allievi cioè i sintomi. Colliri lubrificanti, protettivi, lenitivi, a possono essere prescritti, ma nessun trattamento riduce la contagiosità o la durata della congiuntivite virale. La guarigione deve essere realizzata dal sistema immunitario. Anche per questo motivo la durata delle congiuntiviti virali può essere superiore a due settimane. Se davvero necessario, possono essere prescritti anche colliri cortisonici a scarsa capacità di penetrazione nell’occhio e quindi con minimi effetti collaterali indesiderati. Anche con trattamento, ci può essere peggioramento nei primi giorni, e la congiuntivite può passare da un occhio all’altro. Il trattamento non riduce la durata della congiuntivite virale, che segue uno sviluppo clinico che dura da 2 a 4 settimane. I colliri possono aiutare ad alleviare i sintomi, ma non riducono il tempo necessario alla risoluzione dei sintomi. Le ghiandole delle palpebre rimangono ingrossate e reattive per settimane dopo la risoluzione di una congiuntivite (un po’ come i linfonodi del collo rimangono ingrossati anche finito il mal di gola). Ecco perchè per un paio di mesi può perdurare senso di corpo estraneo. Se la congiuntivite è causata da un Herpes virus, richiede uno specifico trattamento antivirale. Se si verifica una sovrainfezione batterica, possono essere prescritti colliri antibiotici. La congiuntivite batterica si cura con colliri antibiotici e igiene oculare. Per la congiuntivite allergica sono indicati colliri antistaminici.
In tutti i casi si raccomanda un’attenta igiene oculare: non toccare gli occhi con le mani, non sfregarli con fazzoletti, lavare spesso le mani, cambiare asciugamani e federe e non condividerli con altri, non condividere colliri con altri, preferire colliri monodose e buttare via la confezione di collirio una volta finito il trattamento; sospendere l’uso di lenti a contatto.
CONGIUNTIVITE E CORONAVIRUS
Secondo l’American Academy of Ophthalmology, la congiuntivite è tra i possibili sintomi di coronavirus e il coronavirus si può trasmettere anche per contatto con la congiuntiva. Il virus trasmesso con aerosol contagia le vie respiratorie ma anche direttamente la mucosa congiuntivale. E’ opportuno anche evidenziare che il medico che per primo denunciò la gravità dell’epidemia di coronavirus, Dott. Li Wenliang, oggi purtroppo deceduto proprio a causa del coronavirus, era un giovane medico oculista dell’ospedale di Wuhan. Benché in rari casi, la congiuntivite può fare sospettare il coronavirus, soprattutto se accompagnata da febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Il coronavirus va sospettato anche se il paziente ha avuto contatti con altri casi infetti.
Cosa fare in caso di congiuntivite?
In questo momento e fino a risoluzione dell’epidemia di coronavirus è indispensabile NON recarsi di persona dall’oculista se si sospetta di avere una congiuntivite. Occorre TELEFONARE all’oculista per ricevere indicazioni e istruzioni. Se si ha febbre, tosse, sintomi influenzali occorre TELEFONARE al medico di base o ai numeri dedicati di pronto soccorso e regione per l’emergenza coronavirus. Questo per la salute propria, degli altri pazienti e del personale medico.
Come ci si protegge dal coronavirus nello studio oculistico?
Indipendentemente dal motivo delle visite e allo scopo di ridurre al minimo il rischio di contagio da eventuali portatori asintomatici del virus:
- gli appuntamenti vengono distanziati per evitare la compresenza dei pazienti in sala d’attesa, e per permettere la disinfezione delle apparecchiature tra una visita e l’altra.
- I pazienti vengono distanziati fisicamente e devono indossare mascherina e guanti (gli verranno forniti qualora ne fossero sprovvisti). I pazienti devono lavare le mani una volta arrivati in ambulatorio e non devono presentarsi senza appuntamento.
- E’ indispensabile comunicare per telefono, al momento di prendere appuntamento, se si sospetta di avere una congiuntivite, e si hanno sintomi influenzali!
- L’oculista e tutto il personale dello studio oculistico indossano mascherina e guanti protettivi.
- Per evitare di mettere inutilmente a rischio i pazienti, molte visite possono essere spostate e riprogrammate, mentre saranno garantite emergenze e urgenze.
Come si fa a sapere quando una visita è urgente?
Benché in oculistica non ci siano questioni ‘di vita o di morte’ ci sono patologie che sono vere e proprie emergenze oculistiche, che richiedono intervento immediato, come un attacco di glaucoma acuto, il distacco di retina, i traumi bulbari.
Sono urgenze: un’improvvisa diplopia (vedere doppio), un improvviso strabismo, improvvisa ptosi o anisocoria (pupille diverse). Una amaurosi improvvisa, anche transitoria, un forte dolore oculare, una repentina modifica di visus o di campo visivo. Traumi oculari, corpi estranei. La visione di corpi mobili o lampi che vanno aumentando, visione di ragnatele o tende nere. Visione distorta (metamorfopsie) o visione di macchie fisse, nere o colorate. Sono da visitare i pazienti che stanno seguendo terapie che richiedono una verifica dell’andamento per essere modificate o scalate.
Si possono invece rimandare le visite per rinnovo occhiali, le visite di controllo in assenza di nuovi sintomi, un calo visivo non recente, le miodesopsie non recenti, i controlli della pressione oculare di routine, esami specifici di confronto nel tempo. Alcuni controlli post-chirurgici possono essere rimandati, così come le visite preoperatorie. Per le congiuntivite, sospette o confermate, di qualsiasi tipo esse siano, ricordiamo di contattare l’oculista telefonicamente per farsi consigliare e indirizzare, e di non presentarsi direttamente in ambulatorio.