L’ipertensione arteriosa – la pressione alta – del sangue, è una patologia diffusissima, che crea danni a vari organi, quali cervello, cuore, fegato, reni e purtroppo anche occhi. In particolare negli occhi è la causa di una condizione patologica chiamata retinopatia ipertensiva. Due sono i principali processi patologici della retinopatia ipertensiva: 1) la arteriosclerosi cronica ipertensiva, che può portare a perdita di vista dovuta a occlusioni vascolari o macroaneurismi; 2) gli effetti acuti da vasospasmo: l’innalzamento della pressione nei vasi arteriosi retinici causa infatti dei meccanismi di compenso che portano a una contrazione e restringimento dei vasi e ad un aumento della tortuosità dei vasi stessi per ridurre il flusso sanguigno. Se però i valori della pressione rimangono alti, i meccanismi di compensazione cessano causando vasodilatazione e essudati di liquido dai vasi nel tessuto retinico, e successivamente emorragie. Nelle fasi più avanzate compare edema (cioè rigonfiamento) retinico, con essudati duri e sofferenza ischemica delle cellule retiniche.
La retinopatia ipertensiva viene clinicamente suddivisa in quattro stadi:
Stadio 1: restringimento, aumento del riflesso parietale e tortuosità dei vasi retinici;
Stadio 2: al restringimento ed alla tortuosità si associano gli schiacciamenti artero-venosi ( schiacciamenti A-V ) che a loro volta possono essere suddivisi in 4 gradi di gravità;
Stadio 3: caratterizzato dalla presenza di edema retinico, emorragie a fiamma, essudati cotonosi e drusen.
Stadio 4: caratterizzato dalla comparsa di un edema del disco ottico per ipertensione endocranica. Questa situazione configura il quadro clinico, molto grave, della ipertensione maligna.
La sintomatologia è praticamente silente fino agli stadi 3 e 4 quando insorgono calo del visus ( stadio 3 ) e disturbi neurologici ( stadio 4 ).
FATTORI DI RISCHIO:
Obesità, fumo, eccesso di sale, alcol, stress, familiarità per ipertensione arteriosa, sono tutti fattori di rischio per l’ipertensione arteriosa. Il principale fattore di rischio della retinopatia ipertensiva è la prolungata ipertensione arteriosa. Con ipertensione si intendono valori superiori ai 140 di massima e 90 di minima.
PREVENZIONE:
Uno stretto controllo della pressione arteriosa e un trattamento sistemico dell’ipertensione prevengono la retinopatia ipertensiva.
SINTOMI:
I sintomi sono avvertibili dal paziente solo negli stadi avanzati della patologia, e consistono in dolore oculare, mal di testa, calo di vista. La forma cronica di retinopatia ipertensiva non dà sintomi se non quando insorgono complicazioni come occlusioni vascolari o macroaneurismi che causano una severa e improvvisa perdita di vista.
DIAGNOSI:
La diagnosi avviene, principalmente, attraverso l’esame del fondo oculare; cosa alla quale, almeno semestralmente, un paziente iperteso dovrebbe sottoporsi.
CURA:
La terapia fonda il suo cardine sulla regolarizzazione della pressione sistemica. Negli stadi 3 e 4 si deve ricorrere al trattamento laser fotocoagulativo, al fine di distruggere le aree retiniche ischemiche. In questa situazione, però, il recupero visivo risulta difficile.
COMPLICAZIONI:
L’ipertensione predispone i pazienti a molte altre malattie vascolari retiniche, in particolare l’occlusione centrale o di branca dell’arteria retinica o della vena retinica, macroaneurismi, con severi danni di vista. L’ischemia secondaria all’occlusione vascolare può a sua volta causare neovascolarizzazione anomala, emorragie, membrana epiretinica, distacco di retina.
PROGNOSI:
Purtroppo le alterazioni dei vasi retinici causati dall’ipertensione non regrediscono e i pazienti con retinopatia ipertensiva rimangono ad aumentato rischio di occlusione arteriosa retinica, occlusione venosa retinica o macroaneurisma retinico. Il buon controllo pressorio previene comunque il peggioramento della condizione dei vasi retinici.