Vedere ‘ragnatele’ o ‘mosche volanti’ che si spostano seguendo lo sguardo, soprattutto quando si legge o si guardano sfondi chiari e luminosi (cielo, pareti) è un sintomo molto fastidioso e che spesso mette in allarme i pazienti. In realtà si tratta di un sintomo comune e considerato parafisiologico, legato all’invecchiamento dell’occhio e al cambiamento del corpo vitreo, sostanza gelatinosa che riempie la cavità dell’occhio.
E’ opportuno tuttavia effettuare una visita oculistica con esame del fondo oculare alla comparsa o improvviso aumento di questi sintomi. Un aumento improvviso di lampi o moschine può essere sintomo del distacco posteriore del vitreo, condizione benigna che tuttavia comporta il rischio di formazione di fori retinici, rotture retiniche o distacchi di retina.
QUALI SONO I SINTOMI?
- visione di corpi mobili (miodesopsie) che si muovono seguendo lo sguardo: moschine, ragnatele, puntini, filamenti, visibili soprattutto su sfondi chiari e luminosi (cielo, pareti, libri).
- visione di lampi luminosi o scintillii (fotopsie, fosfeni) soprattutto girando lo sguardo al buio.
La visione di questi sintomi diventa frequente dai 40 anni a causa del fenomeno fisiologico di disidratazione generale dell’organismo, ed è una condizione presente nel 50% circa delle persone oltre i 70 anni. E’ più frequente e precoce nei miopi, è più frequente in chi fa uso di farmaci, soprattutto estrogeni e antibiotici, nei soggetti disidratati, in chi ha subito traumi oculari, interventi chirurgici come la cataratta, o processi infiammatori dell’occhio quali uveiti, vitreiti, retiniti.
QUAL E’ LA CAUSA?
L’invecchiamento dell’occhio: la maggior parte dei corpi mobili è legata al cambiamento, legato all’età, del corpo vitreo, un gel trasparente e viscoso, simile alla chiara d’uovo, che riempie la cavità dell’occhio contribuendo alla forma e volume del globo oculare. Alla nascita e nella giovinezza il corpo vitreo è saldamente attaccato alle pareti interne della retina ed è trasparente e denso, come gelatina. Con il passare del tempo il corpo vitreo può andare incontro a un processo di degenerazione che causa il formarsi di addensamenti, disomogeneità (addensamenti costituiti da depositi di calcio o di colesterolo), che si compattano e si staccano dalle pareti della retina e ‘nuotano’ nella sostanza gelatinosa. Questi corpi fluttuanti proiettano piccole ombre sulla retina, dando luogo alla percezione, da parte del paziente, di fastidiose e improvvise ragnatele o mosche volanti che si spostano sincrone allo sguardo. Le fotopsie (bagliori, lampi, scintillii) normalmente di piccola intensità, che appaiono per qualche frazione di secondo nei campi visivi periferici, soprattutto al buio, possono essere indotte dai movimenti dell’occhio e sono espressione dello stimolo di trazione vitreo-retinica esercitata dal corpo vitreo sulla retina stessa. Nello stadio avanzato il corpo vitreo si ritira staccandosi dalla parete della retina (distacco posteriore del vitreo).
QUALI SONO I RISCHI?
Corpi mobili e lampi sono piuttosto comuni e diventano sempre più comuni con l’aumentare dell’età. Benchè innocui nella maggior parte dei casi, talvolta possono essere sintomo di problemi retinici, fori, rotture o distacchi di retina. In alcuni casi il corpo vitreo mentre si distacca può tirare la retina danneggiandola e provocando una o più rotture retiniche. Le lesioni retiniche vanno trattate con il laser, che crea una barriera (barrage laser) circoscrivendo la lesione e prevenendo il distacco di retina.
E’ sempre opportuno informare l’oculista ed effettuare una visita oculistica con esame del fondo oculare quando compaiono questi sintomi e SEMPRE e al più PRESTO se si nota un improvviso aumento dei corpi mobili, lampi luminosi persistenti, o la visione di una macchia fissa che ‘annebbia’ una porzione di campo visivo, la percezione di macchie colorate o la visione di una tenda scura.
COME SI TRATTA?
Non c’è modo di ‘eliminare’ o ‘tirare fuori’ i corpi mobili dall’occhio. Con il passare del tempo essi diventeranno sempre meno visibili, in parte perché il cervello si abitua ad ignorarli e in parte perché avendo un piccolo peso tendono a depositarsi spostandosi pian piano dall’asse visivo. Questo processo dura mesi e il più delle volte le miodesopsie non scompaiono del tutto.
Si consiglia di idratare l’organismo bevendo molta acqua (almeno 1,5 litri al dì, o comunque più di quanta se ne beva abitualmente) per contrastare la fisiologica disidratazione dovuta all’età. Arricchire la dieta con frutta e verdura – ricche di sali minerali che aiutano a trattenere l’acqua nel nostro corpo – o di assumere integratori mirati e specifici (su consiglio dell’oculista).